È adesso che la dolcezza del sole riveste il mare di cromatismi rari. Lo guardi da una scogliera, camminando nella macchia mediterranea, e l’Adriatico ha il blu profondo di un cielo d’alta quota; neanche un’ora e sei dall’altra parte, incantato dalla trasparenza caraibica dello Ionio, con le sue spiagge bianche.
Ti accompagnano i profumi del ginepro, del rosmarino, l’ombra buona di una pineta. Questa estrema propaggine diPuglia, protesa tra due mari come la prua di una nave, ogni giorno ha una costa che dà il meglio di sé, a seconda della direzione del vento. Proprio come se navigassimo. Allora basta chiedere alla gente del posto. Dov’è meglio oggi? Verso San Foca o Gallipoli? Così giri l’auto e attraversi il Salento. Oppure scendi a sud, in direzione Santa Maria di Leuca. Anche solo per esserci quando tramonta il sole e s’accende il faro bianco di Punta Meliso, che illumina la costa dalla seconda metà dell’800. Lo sguardo spazia senza confini, abbracciando il porto e la scogliera, fino a quell’orizzonte che nelle giornate più limpide regala i monti dell’Albania e quelli della Calabria.
LA FINE DEL MONDO
Poco lontano dal faro, sul promontorio, la Basilica di Santa Maria De Finibus Terrae. La fine del mondo, come dicevano gli antichi. Tradizione vuole che qui sia sbarcato San Pietro, proveniente dalla Palestina, per dirigersi a Roma. Scendendo verso il mare, le falesie che coronano l’ultimo lembo d’Italia sono costellate di grotte emerse e sommerse. Alcune hanno restituito manufatti risalenti al Neolitico e fossili di fauna pleistocenica. Cullate dal profilo verde del mare, proliferano abbondanti le gorgonie su fondali tra i più suggestivi del Mediterraneo. Il grande silenzio avvolge diversi relitti, tra cui quello di un sommergibile della nostra marina, affondato con il suo equipaggio durante l’ultima guerra mondiale.
Il cuore del Salento si racconta nel rosso sanguigno della propria terra, disegnata da muretti a secco che dividono i campi coltivati; nel bianco di una qualche masseria abbandonata che troneggia in un pezzo di prato; nel verde delle vigne e degli ulivi, che si fa d’argento quando il sole cala. Il legame tra l’uomo e queste campagne risale a tempi remoti. È testimoniato dalla presenza di dolmen e menhir, preistoriche pietre infisse nel terreno, che si alzano come sentinelle tra piante secolari. Tra Giurdignano e Giuggianellosi estende il Giardino megalitico d’Europa: qui è possibile ammirarne alcune, a cui la gente del posto ha dato nomi di fantasia. Incontriamo ad esempio il menhir di San Paolo, il dolmen Stabile, il Piede di Ercole e il Letto della Vecchia. AMinervino di Lecce si trova invece il dolmen Li Scusi, che è il più grande monumento megalitico del Salento, formato da otto pilastri che sorreggono un monolite lungo quasi 4 metri.
Si potrebbero scrivere pagine di poesia sulla bellezza che i due mari donano alla Costa Salentina. Forse neanche allora basterebbe, tanti gli scorci preziosi e la varietà degli scenari, che vanno da tratti aspri, dominati dalla roccia, a spiagge di sabbia finissima, come quelle che coronano Porto Cesareo. L’omonima Area Marina Protetta custodisce un splendido ambiente subtropicale ricco di praterie di posidonia, il tutto poco lontano dalla costa e a profondità minime. Alle nostre spalle, una fascia di dune bianche brilla come cascate nell’aria tersa.
OTRANTO, PUNTA D'ORIENTE
Infine c’è lei, Otranto, che guarda a oriente col suo Castello e la Cattedrale, una delle testimonianze più importanti del romanico pugliese. Qui si può ammirare il grande mosaico pavimentale, milioni di tessere policrome che raccontano l’Antico Testamento, il ciclo dei mesi dell’anno coi segni dello Zodiaco, l’Albero della vita insieme a temi tratti dai cicli cavallereschi. Si tratta di uno dei più importanti mosaici del medioevo italiano.
Per sentirsi di nuovo alla fine del mondo, servono appena due passi. Basta andare verso Punta Palascia a Capo d’Otranto, il punto d’Italia più vicino all’Albania. Nelle giornate limpide, ancora una volta, possiamo idealmente volare oltre il faro, oltre la scogliera, fino all'ombra chiara delle montagne che si alzano sull'orizzonte. Chi invece ha tempo per fare un tuffo in una delle piscine naturali più belle, torni indietro, in direzioneTorre dell’Orso. Sul litorale di Roca Vecchia si apre la Grottadella Poesia, un antico luogo di culto invaso dal mare, le cui pareti calcaree sono coperte di misteriose iscrizioni. Le leggende sulla Grotta sono tante: da quella di una principessa che amava farci il bagno, ai poeti che venivano qui per trovare ispirazione. Secondo alcuni le acque della Grotta donerebbero l’eterna giovinezza, secondo altri si tratterebbe di un luogo propizio per i solenni giuramenti d’amore. La verità è che in questi giorni d’autunno sarete probabilmente soli. A parte le leggende, un simile miracolo della natura tutto per noi non è cosa da poco.
Infine c’è lei, Otranto, che guarda a oriente col suo Castello e la Cattedrale, una delle testimonianze più importanti del romanico pugliese. Qui si può ammirare il grande mosaico pavimentale, milioni di tessere policrome che raccontano l’Antico Testamento, il ciclo dei mesi dell’anno coi segni dello Zodiaco, l’Albero della vita insieme a temi tratti dai cicli cavallereschi. Si tratta di uno dei più importanti mosaici del medioevo italiano.
Per sentirsi di nuovo alla fine del mondo, servono appena due passi. Basta andare verso Punta Palascia a Capo d’Otranto, il punto d’Italia più vicino all’Albania. Nelle giornate limpide, ancora una volta, possiamo idealmente volare oltre il faro, oltre la scogliera, fino all'ombra chiara delle montagne che si alzano sull'orizzonte. Chi invece ha tempo per fare un tuffo in una delle piscine naturali più belle, torni indietro, in direzioneTorre dell’Orso. Sul litorale di Roca Vecchia si apre la Grottadella Poesia, un antico luogo di culto invaso dal mare, le cui pareti calcaree sono coperte di misteriose iscrizioni. Le leggende sulla Grotta sono tante: da quella di una principessa che amava farci il bagno, ai poeti che venivano qui per trovare ispirazione. Secondo alcuni le acque della Grotta donerebbero l’eterna giovinezza, secondo altri si tratterebbe di un luogo propizio per i solenni giuramenti d’amore. La verità è che in questi giorni d’autunno sarete probabilmente soli. A parte le leggende, un simile miracolo della natura tutto per noi non è cosa da poco.
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